Gabriella Calabretti

Cosa Faccio

Psicoterapia individuale

Percorso di cura individuale preceduto da tre colloqui conoscitivi, al termine dei quali, insieme con la persona che richiede il mio aiuto, definiamo gli obiettivi da raggiungere.
Non c’è un momento giusto o sbagliato per iniziare, spesso si arriva in terapia quando si avverte qualcosa che non va, quando si sente di non star vivendo appieno la propria vita, quando c’è bisogno di aiuto per affrontare alcune esperienze complicate e/o dolorose, quando si crede di non meritare la bellezza che la vita può offrirci, quando il mondo fuori appare troppo pericoloso, quando l’Altro è troppo distante ed irragiungibile, quando non si riesce a sentire niente, quando si avverte un blocco.
La terapia è un viaggio. Il traguardo è la piena accettazione di sé nella propria interezza e complessità. Questo conduce la persona verso una piena autorealizzazione, verso la sensazione di sentirsi in potere di scegliere, accettare, affermarsi nel mondo. Autonomia e resilienza sono le parole chiave.
Stare bene non significa non soffrire più, vuol dire accogliere la vita per quello che è, accogliere sé stessi per ciò che si è.

Psicoterapia di coppia

Percorso di cura della coppia che conduco singolarmente o insieme con un/una collega, a cadenza settimanale o bisettimanale. Le coppie mi chiedono aiuto per svariati motivi: difficoltà di comunicazione, stato di sofferenza di uno dei due partner o della coppia, disagio legato ai figli.
La terapia può essere utile nella risoluzione di conflitti, per affrontare difficoltà di tipo sociale, sentimentale, sessuale, relazionale.
Può essere utile a ciascun partner per entrare in contatto con i propri bisogni imparando a comunicarli in maniera efficace. Spesso accade che i bisogni individuali vengano frustrati per il quieto vivere, per la paura di perdere l’altro, di non piacergli più.
La coppia funziona quando ciascuno si permette di essere autentico nella sua diversità, quando si riesce a stare nell’intimità preservando la propria diversità. Se un partner o entrambi si dimenticano di sé per andare incontro all’altro, spesso si genera uno stato di sofferenza della coppia. Obiettivo della terapia è proprio quello di ripristinare l’autenticità che può condurre alla creazione di un Noi oppure alla separazione qualora si avverta questo bisogno.

Psicoterapia di gruppo

Percorso di cura di gruppo che conduco da sola o insieme ad un/una collega, a cadenza settimanale. Ciò che cambia è il setting della cura che diventa gruppale. Il gruppo è uno strumento terapeutico che favorisce l’uscita dall’isolamento attraverso l’esperienza della condivisione, del
conflitto, dell’appartenenza.
La conoscenza di sé è favorita dalla relazione con l’altro, dal rispecchiamento. Le dinamiche e le relazioni fra i diversi membri favoriscono la nascita di un organismo unico che è il gruppo stesso che aiuta, sostiene e contiene. Il gruppo è uno strumento di apprendimento e consapevolezza.
Focus della terapia sono le diverse relazioni che si creano tra i membri. Ciascuno attraverso il confronto con l’Altro si regala occasioni di crescita, sperimenta nuove possibilità di relazione, entra in contatto con le proprie emozioni, impara ad ascoltare. Il gruppo è una piccola comunità nel quale imparare a regolare il ritmo tra me e l’Atro. E’ una palestra dove poter sperimentare nuovi modi di stare nel mondo.

Colloqui di sostegno

Ciclo di incontri orientati alla consulenza che mi viene richiesta su un tema specifico: un disagio esistenziale legato ad un momento di vita sul quale si vuol fare chiarezza, orientamento fra diverse scelte da prendere, bisogno di sostegno ed accompagnamento in una particolare fase del ciclo di vita, necessità di avere informazioni specifiche su come gestire alcune situazioni, ad esempio il rapporto con i figli.
Il mio obiettivo è il miglioramento della qualità di vita della persona e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (salute e malattia). Lo raggiungo puntando sulle risorse e le opportunità che la persona ha a disposizione.
A volte il ciclo di incontri si conclude oppure diventa una fase propedeutica all’inizio di un percorso di terapia vero e proprio. Il numero degli incontri lo concordo insieme con la persona e varia in base alle sue necessità.

Valutazioni psicodiagnostiche

La valutazione è un processo di raccolta di informazioni con l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle diverse aree di funzionamento della persona: cognitiva, emotiva, relazionale, personologica.
Gli strumenti che uso sono il colloquio clinico, test di personalità, test proiettivi, questionari specifici scelti caso per caso a seconda delle esigenze. Tutte le informazioni raccolte le organizzo all’interno di una relazione clinica nella quale descrivo tutto ciò che ho osservato.
L’obiettivo è individuare le aree critiche e le risorse, i punti di forza della persona.
L’esito della valutazione è la diagnosi, ovvero una fotografia del momento attuale che la persona sta vivendo e di come lo sta affrontando.
La diagnosi non è mai definitiva, è dinamica, può cambiare nel corso del tempo.
Per questo motivo, faccio molta attenzione nella fase della restituzione, cercando di comunicare in maniera corretta alla persona o al collega che la richiede così da favorire una maggiore chiarezza piuttosto che un incasellamento in una definizione rigida e immutabile.
Questa “fotografia” è utile perché mi permette di proporre l’aiuto più adeguato e di definire gli obiettivi da raggiungere.