Dipendenze
Le dipendenze sono condizioni esperienziali caratterizzate dal bisogno continuo di contatto con l’oggetto prescelto; alcool, sostanze, internet, cibo, gioco d’azzardo, tabacco, sesso, shopping. Parliamo di dipendenza quando l’uso e/o l’abuso sono comportamenti frequenti, ripetuti per un tempo prolungato e comportano disagio psichico e sociale per la persona che sente compromessa la propria esistenza. Le dipendenze chiamano in causa il rapporto che ciascuno di noi ha con la ricerca del piacere, tema quanto mai universale. Le dipendenze rappresentano un rapporto patologico con la dimensione del piacere che non nutre la vita, la distrugge.
Si tende erroneamente a pensare che chi soffre di una dipendenza sia una persona viziosa, che manca di forza di volontà, che non ha nient’altro di meglio da fare nella vita, immatura; si tende spesso a formulare giudizi morali per le conseguenze che comportano questo tipo di problematiche. In realtà le dipendenze presentano correlati neurologici e biologici che spiegano la costante e compulsiva ricerca dell’oggetto della propria dipendenza al fine di provare gratificazione e piacere.
Dal punto di vista psicologico le dipendenze assolvono a dei bisogni specifici spesso di natura relazionale. Dietro l’oggetto della dipendenza si nascondono emozioni, vissuti, fragilità, bisogni inespressi. Attraverso la sostanza della dipendenza si ricercano sensazioni in sostituzione di emozioni. L’oggetto della dipendenza diventa rifugio, fuga, soluzione, baluardo di una sedicente autonomia, segno tangibile della propria illusoria onnipotenza che si racconta di poter controllare tutto in qualsiasi momento. Si è convinti di governare, si è invece completamente governati. Si sceglie l’illusione e l’oblio per non sentire la propria vulnerabilità.
Cosa si nasconde dietro quella ricerca compulsiva? Quali sensazioni si cerca di raggiungere? In sostituzione di quali emozioni? Qual è la storia relazionale di vita della persona? Che significato e che valore ha l’autonomia nella vita della persona? Quando e come si incontra l’oggetto della dipendenza per la prima volta? Queste sono solo alcune delle domande possibili che formulo nel contesto terapeutico quando lavoro con persone che presentano questo tipo di problematiche.
Uso la parola dipendenze non soltanto perché le “sostanze” sono tante e diverse ma perché ogni condizione di dipendenza è portatrice di istanze specifiche di quella persona che vanno lette e comprese all’interno del suo contesto di vita famigliare, sociale, relazionale. La condotta dipendente esprime la costante lotta antidepressiva della persona in cui il ripetuto contatto con la sostanza prescelta tenta di colmare un senso di vuoto. Le esperienze di dipendenza sono risposte adattive ma disfunzionali della persona alla sua condizione esistenziale.
La psicoterapia ha la funzione di donare senso alle ragioni che hanno spinto all’uso/ abuso così da favorire e sostenere modalità alternative e più evolute per entrare in contatto con contenuti emotivi, esperienze affettive ritenute intollerabili. E’ necessario elaborare i significati affettivi profondi che hanno spinto e spingono a questo tipo di comportamento e comprendere la sua evoluzione nel tempo, altrimenti il rischio è di transitare da una dipendenza all’altra.
Orientamento teorico
Le dipendenze da internet assumono forme differenti e possono configurarsi come modalità specifiche di manifestazione della crisi adolescenziale, coinvolgendo in modo significativo i genitori non solo su un piano affettivo e relazionale ma anche a livello strettamente educativo.
Nella fisiologia della crescita sono i ragazzi con maggiore facilità nelle relazioni reali ad avere un “traffico” maggiore di relazioni virtuali, mentre i ragazzi più inibiti e introversi risultano tendenzialmente più esclusi dall’“organizzazione sociale virtuale”. Inoltre, le relazioni e lo scambio in rete non sostituiscono la possibilità o il desiderio di avere relazioni reali.
La presenza di una sofferenza psichica e di un disagio evolutivo preesistente costituiscono le condizioni attraverso le quali possono svilupparsi condotte disfunzionali nel rapporto con la rete.
Il rapporto con la rete e le condotte di utilizzo di internet risentono delle importanti implicazioni che lo sviluppo delle tecnologie ha apportato nel contesto socio-culturale attuale, in tutte le aree e gli ambienti di crescita.
Le ricerche neuroscientifiche inoltre sottolineano come internet sia – a livello di specificità dei circuiti neuronali attivati quando la mente è in rete – un oggetto di dipendenza nuovo e peculiare, disponibile sia per rispondere a bisogni molto differenti sia per esprimere forme di disagio e di crisi evolutiva molto diverse tra loro.
La lettura evolutiva delle difficoltà connesse all’utilizzo e l’abuso della rete si basa sul riconoscimento dell’elevata importanza di questo strumento nello sviluppo dell’adolescente. Infatti internet rappresenta sempre più un mezzo per esplorare la propria identità in formazione e un luogo in cui la fragilità narcisistica tipica di questa fase evolutiva trova protezione. È proprio questa considerazione che consente un’adeguata lettura dei profondi significati simbolici e affettivi che motivano l’abuso della rete.