Lo sguardo gestaltico

L’approccio gestaltico è fenomenologico, improntato alla descrizione della realtà piuttosto che alla sua interpretazione e si fonda sull’elemento della parità

La Psicoterapia della Gestalt nasce negli anni ’50 negli Stati Uniti ad opera di Fritz Perls (Berlino,1893- Chicago,1970). L’approccio gestaltico è fenomenologico, improntato alla descrizione della realtà piuttosto che alla sua interpretazione e si fonda sull’elemento della parità: durante il colloquio il terapeuta presta attenzione a ciò che emerge in quel dato momento nella relazione col paziente, non interpreta bensì descrive ciò vede e ciò che accade nel qui ed ora, in una relazione simmetrica dove entrambe mettono in gioco il proprio modo di essere. 

Nel processo diagnostico terapeutico, il terapeuta si relaziona alla persona così come questa si rivela momento dopo momento, non rifacendosi a categorie o procedure predefinite. La realtà non è definibile a priori e non può essere incasellata in categorie prestabilite, la realtà è ciò che accade fra osservatore ed osservato in un dato momento; sulla base di ciò che si osserva si possono solo fare delle ipotesi che vanno sempre verificate. 

In Gestalt l’attenzione è rivolta all’esperienza concreta e reale che è l’unica possibile, può essere fatta solo nel presente e attraverso i sensi; l’essere umano è considerato unico ed irripetibile e per questo difficilmente classificabile in categorie e definizioni. 

L’individuo, secondo lo sguardo gestaltico, è responsabile, in grado di poter scegliere nonostante i condizionamenti biologici ed ambientali. È attivo nella scelta dei suoi comportamenti funzionali e disfunzionali, così come è attivo nel cambiamento, frutto di una scelta consapevole. É libero di poter sbagliare con consapevolezza.

La Gestalt viene comunemente definita la terapia del contatto. Per contatto si intende lo scambio tra l’individuo e l’ambiente; è un processo di crescita e di cambiamento possibile attraverso l’esperienza. Il lavoro terapeutico consiste proprio nello svelamento del proprio modo di fare ed interrompere il contatto per poi ripristinare la spontaneità e la piena responsabilità. La terapia ha come obiettivo l’accettazione di sé, l’integrazione delle parti inconsapevoli, il ripristino della capacità di auto ed etero sostegno, il rinascere della possibilità come condizione dello stare al mondo.

La Psicoterapia della Gestalt è esperienziale, opera per il fiorire della consapevolezza, per ravvivare il mondo emotivo della persona, lavora a favore dell’integrazione delle parti inconsapevoli. É sblocco, sviluppo e crescita, è la possibilità di prendersi la responsabilità del proprio modo di essere al mondo, di scegliere sentendosi parte attiva e protagonista del proprio cambiamento.

Perls sosteneva che la psicoterapia della Gestalt è troppo buona per rivolgersi esclusivamente al malato: questo metodo, infatti, è applicabile in diversi contesti: setting individuale, di coppia e di gruppo. Può essere praticato nelle istituzioni così come nelle imprese; i laboratori esperienziali su diverse tematiche a favore dello sviluppo e della crescita sono applicabili al contesto scolastico, aziendale, alla formazione ed in generale a tutti coloro che sentono il bisogno di recuperare la pienezza della propria esistenza riscoprendo le proprie emozioni, bussola e faro del nostro essere con e nel mondo.

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